Dalle serre della struttura escono le prime bellissime piantine coltivate dai ragazzi, che da quest’anno si avvalgono di un nuovo ed efficiente impianto di irrigazione realizzato grazie al contributo di Publiacqua per il progetto «Dall’abilitazione al lavoro». Le coltivazioni sono anche un mezzo per favorire l’autonomia e l’inclusione delle persone con autismo.
Con la primavera alla Casa di Gello, alle porte di Pistoia, germogliano le prime piantine coltivate dai ragazzi che frequentano il centro diurno. Quest’anno le coltivazioni da loro curate, fulcro di un’esperienza riabilitativa attivata in passato dall’associazione Agrabah e oggi proseguita dalla Fondazione Raggio Verde, si sono potute avvalere di un nuovo ed efficiente impianto di irrigazione, realizzato con un generoso contributo concesso da Publiacqua nell’ambito del bando I Care 2021.
La Fondazione ha risposto infatti all’avviso con il progetto «Dall’abilitazione al lavoro», basato proprio su un’attività agricola rivelatasi negli anni un mezzo importantissimo per favorire l’autonomia delle persone con disturbi dello spettro autistico. Alla Casa di Gello, infatti, l’esperienza riabilitativa poggia anche sul rapporto con il verde e l’ambiente naturale esterno, con la stagionalità delle colture, sui benefici derivanti dell’accudimento delle piante e degli animali, sulla possibilità di comprensione della finalità di un processo produttivo. Per una parte dei soggetti adulti che frequentano la struttura, inoltre, tali percorsi abilitativi possono rappresentare, anche in un’ottica di «dopo di noi», un’occasione di «lavoro vero» e dunque di accresciuta autonomia. Gli ambienti esterni della Casa di Gello comprendono circa 2mila metri quadrati di terreno, un frutteto, una serra calda e una fredda, che insieme consentono una produzione sia di piantine da trapianto sia di ortaggi e frutta che, nelle quantitàeccedenti le necessità del centro, potrebbero trasformarsi in una fonte di remunerazione del lavoro svolto.
Il passaggio da un’attività abilitativa a una lavorativa, con i suoi positivi risvolti di inclusione sociale, richiede un impiego ragionato di una risorsa fondamentale: l’acqua, peraltro in zona non abbondante e proveniente da approvvigionamento e stoccaggio di risorse autonome. Insieme a tecniche colturali già in essere capaci di limitarne l’uso (pacciamature, ombreggiature, rotazione di essenze), il nuovo impianto realizzato con il contributo di Publiacqua prevede la programmazione dell’emungimento, della raccolta delle acque piovane, dello stoccaggio e della distribuzione in modo da garantire il soddisfacimento delle necessità del futuro assetto produttivo della Casa di Gello.
Ecco le foto delle prime piantine esposte all’open day della Casa di Gello di sabato 9 aprile: