Il progetto di vita nelle linee guida nazionali e le ricerche future del Crea sono state al centro di un incontro tenutosi a Firenze nei giorni scorsi. Presente anche Raggio Verde, che ha puntato l’attenzione su co-progettazione e co-programmazione, nonché sulla necessità di norme che stimolino l’originalità delle proposte.
I criteri e il rigore delle linee guida nazionali per le persone con autismo, insieme alla centralità del progetto di vita e agli orizzonti futuri di ricerca del Crea, Centro di ricerca della Fondazione San Sebastiano di Firenze. Sono stati i contenuti di un importante incontro tenutosi proprio a Firenze il 25 gennaio scorso, al quale hanno partecipato molti specialisti toscani del settore, sia sul posto che in collegamento da remoto. La giornata ha infatti ospitato la presentazione delle linee guida nazionali per le persone con autismo, svoltasi attraverso l’intervento della dottoressa Maria Luisa Scattoni, coordinatrice dell’Osservatorio nazionale autismo dell’Istituto superiore di Sanità. Nella stessa occasione, inoltre, sono state illustrate le prospettive di ricerca del Crea, spiegate dalle parole del suo direttore scientifico, il dottor Marco Bertelli.
Illustrando le linee guida nazionali, Scattoni ne ha illustrato i criteri e il rigore rispetto alla necessità di misurare l’efficacia degli interventi approvati. Ha inoltre sottolineato che il progetto di vita per le persone con Dsa rappresenta la svolta necessaria per la finalizzazione delle attività e per rendere operativo il “budget di salute” indicato dal decreto del ministero della Salute n. 77/2022 riguardante lo sviluppo dell’assistenza territoriale.
Per la Fondazione Raggio Verde hanno preso parte all’incontro il presidente Giancarlo Magni e il direttore sanitario, Alessandro Scarafuggi, oltre ad altre operatori sia in presenza sia da remoto. Scarafuggi ha ricordato l’importanza della co-progettazione e co-programmazione tra l’ambito pubblico e il Terzo settore che, fornendo gran parte dei servizi assistenziali e terapeutici, offre anche il possibile modello più utile per garantire la massima sostenibilità e condivisione dei saperi. Sollecitata inoltre l’idea di una normativa che stimoli, anziché limitare, l’originalità delle risposte affinché siano indirizzate sempre più verso l’efficacia richiamata proprio nelle linee guida.
La dottoressa Marta Bigozzi, neuropsichiatra della Fondazione Raggio Verde, è infine intervenuta a proposito degli aspetti clinici nei soggetti con autismo. La specialista ha confermato inoltre l’opportunità di sviluppare modalità condivise sia nella diagnosi e nel giudizio sull’evoluzione delle persone autistiche sia sulla misura degli esiti dei progetti individuali, sulla gestione dei comportamenti-problema, sulle competenze intellettive spesso mascherate nelle difficoltà di comunicazione.