A Pistoia il Nursery Campus ha ospitato un incontro promosso dal gruppo Pd in Consiglio regionale e dalla Commissione Sanità in vista degli Stati generali della salute in Toscana. La Fondazione Raggio Verde ha partecipato richiamando l’attenzione sulla necessità di un’attenzione fattiva ai problemi della disabilità e dell’autismo, in modo da farli rientrare nella programmazione dell’assistenza alla cronicità.
Una consultazione con le strutture, le amministrazioni locali, i sindacati e i professionisti del settore sanitario e socio sanitario del territorio di Pistoia e della Valdinievole si è tenuta lunedì 11 ottobre al Nursery Campus di via Bonellina, dove l’evento è stato organizzato da Federica Fratoni, consigliera regionale Pd e membro della Commissione Sanità, e dal gruppo Pd in Consiglio regionale, nell’ambito della preparazione degli Stati generali della salute in Toscana. All’iniziativa ha preso parte anche la Fondazione Raggio Verde, per la quale erano presenti il presidente Giancarlo Magni e il direttore sanitario, Alessandro Scarafuggi.
Nel loro intervento, Scarafuggi e Magni hanno ancora una volta richiamato la necessità di un’attenzione fattiva ai problemi della disabilità e dell’autismo per farli rientrare pienamente nella programmazione dell’assistenza alla cronicità.
È stata sottolineata la necessità che per ognuno dei soggetti con disabilità sia presente un progetto di vita complessivo per non limitare la risposta ai bisogni ai soli trattamenti sanitari (trattamenti ambulatoriali, trattamenti in regime diurno, trattamenti in regime residenziale o Rsd), integrati magari da qualche progetto come In-Aut o «Dopo di noi» che però, anche per il loro alto costo, sono oggi accessibili solo a una parte molto modesta di tutti coloro che avrebbero diritto.
La richiesta, dunque, è che, anche sulla base della normativa esistente e da integrare nel nuovo piano sanitario regionale, si agisca sulla disabilità secondo uno schema che:
- individui/conosca tutti i soggetti con un determinato problema;
- valuti i bisogni assistenziali individuali predisponendo un progetto assistenziale individuale di lungo periodo;
- attivi tale progetto a livello delle Case della salute esistenti o da realizzare indicandone il relativo responsabile;
- verifichi periodicamente attraverso il responsabile lo stato del progetto individuale ed eventualmente lo adegui.
Per queste attività è stata ulteriormente indicata la dimensione territoriale della Casa della Salute, corrispondente a quello che nelle vecchie suddivisioni era un distretto sanitario di base (Comune o parte di Comune da 30-50.000 abitanti): in tal modo, infatti, la numerosità della casistica potrebbe essere direttamente conosciuta dagli operatori che dovrebbero prenderla in carico. All’incontro la Fondazione Raggio Verde ha inoltre sottolineato che la necessaria interlocuzione istituzionale potrebbe, nella gran parte dei casi, rivolgersi ai Comuni riscontrandovi una possibilità di intervento sullo specifico progetto individuale.
L’appuntamento è stato introdotto e coordinato da Federica Fratoni e ha visto invece curare le conclusioni al presidente della Commissione regionale Sanità, Enrico Sostegni, che nel suo intervento ha preso atto degli spunti di riflessione suggeriti dalla Fondazione Raggio Verde affermando di ritenerli utili per il lavoro istituzionale che attende il Consiglio regionale.