A Giorgia Meloni, Sergio Mattarella e papa Francesco tre suggestivi ritratti in dono, realizzati nell’ambito dei nostri laboratori artistici, insieme al libro sulla nostra storia e un messaggio d’auguri natalizio. L’importanza di mantenere alta l’attenzione e la sensibilità verso l’autismo e la disabilità, per garantire il supporto alle realtà che se ne occupano.
Come in quelle famiglie che in occasione delle festività fanno giungere un pensiero agli amici, coltivando la vicinanza cercata e sentita quale consuetudine destinata a durare nel tempo, anche quest’anno la Fondazione Raggio Verde ha inviato un messaggio natalizio e un piccolo dono alle maggiori cariche istituzionali. Gli omaggi sono stati spediti prima di Natale all’indirizzo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e di Sua Santità papa Francesco. Consistono in tre piccoli manufatti, frutto dell’attività svolta nei nostri laboratori di espressività durante i quali sono stati realizzati – nell’ambito del progetto “Copie non conformi” coordinato dall’artista Giovanni Maffucci – i suggestivi ritratti dei destinatari. I tre quadretti sono stati accompagnati ciascuno da una copia del libro «Da Agrabah a Raggio Verde», che racconta i vent’anni di storia e di esperienza raccolta da molti genitori e persone autistiche pistoiesi fin dagli inizi della nostra avventura, ossia dalla nascita dell’associazione, avvenuta nel 2002. Il volume, curato da Paolo Vannini, è stato presentato il mese scorso a Palazzo de’Rossi, sede della Fondazione Caript.
«Sentire il Presidente della Repubblica citare nel discorso di fine anno esperienze come quelle di PizzAut ci ha confortato – dice il presidente di Raggio Verde, Giancarlo Magni – sul fatto che l’attenzione alla disabilità e all’autismo si mantenga ai massimi livelli istituzionali, importanti per garantire anche il supporto a iniziative locali che, in periodi di difficoltà economiche, spesso hanno problemi a rendere disponibili le risorse necessarie».
«Ciò ci ha confortato inoltre sull’opportunità di sviluppare sul versante del Terzo settore iniziative, progetti e interventi – aggiunge Alessandro Scarafuggi, direttore sanitario – che rappresentino un sostegno reale a quei “progetti di vita” ormai da tutti indicati come la strada da seguire, ma che spesso trovano difficoltà a realizzarsi per una riluttanza alla co-progettazione e alla co-programmazione. Queste, pur previste dalla normativa vigente, infatti non sono ancora né agite né praticate con assiduità nel rapporto pubblico-privato non profit».